Trek-Segafredo, Vincenzo Nibali ricorda la tragedia di Giovanni Iannelli: “Mettetele queste minchia di transenne”
Vincenzo Nibali si schiera al fianco di Carlo Iannelli. L’uomo ha intrapreso una vera e propria battaglia per la sicurezza dei corridori, dopo la scomparsa del figlio Giovanni, giovane corridore deceduto dopo una caduta in volata al Circuito Molinese per aver picchiato la testa contro un parapetto in una zona dove, come stabilito anche dalla Corte d’appello federale, le misure di sicurezza prese erano inferiori al minimo previsto. Con un post su Facebook, lo Squalo, dal ritiro dolomitico della Trek-Segafredo ha deciso di far sentire la sua voce con un messaggio forte e diretto.
“Paradossalmente la storia di Giovanni mi lega ad una sottile linea – è l’incipit del post – Nel mio caso meno grave, quando qualche anno fa, in una tappa del Tour de France, mi procurai un grave frattura. Nel secondo caso invece la situazione è stata molto più tragica, purtroppo costa cara la vita di Giovanni. Il mio pensiero è racchiuso in una semplice frase detta nel mio gergo !! Mettetele queste minchia di transenne, a pagarne maledettamente le conseguenze alla fine siamo solo noi e le nostre famiglie, ed in alcuni casi anche il pubblico. Codeste sono l’unica cosa che ci protegge. Vi chiedo di poter condividere la richiesta di Carlo, affinché il ricordo di Giovanni resti vivo tra di noi ! @A.I.D.O. Grazie ragazzi. Vincenzo Nibali” è la chiosa finale che riprende la richiesta di Carlo Iannelli di dedicare la maglia bianca dedicata ai giovani del Giro U23 alla memoria del figlio Giovanni, anche per stimolare delle riflessioni sulla sicurezza.
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